Poesie vincitrici - 1° edizione


1° classificato



Se non compaio nelle foto è perché sono quella
che le scatta, quella che scappa.

La lotta tra me e le stagioni.

Puoi passare l’anno a contare le foglie che cadono.
Oppure osservare le persone allontanarsi come pezzi di domino
staccati e riconnessi,
poi riposti nella scatola.


Ci appoggiamo alle nuvole, nella nostra leggerezza,
colpevoli solo di non avere calcolato bene il peso.

È una primavera che fatica ad uscire,
un po’ come le nostre parole, le scuse,
le cose che cambiano.
Viverti è un divieto senza pene,
la sottile linea tra le labbra
che non si capisce se sia sbocciata
per ridere

o respirare.


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2° classificato



È passato!
Di tutto il bene che avevo nel cuore
mi è rimasta una rosa
- che si conservi intatta -
almeno lei
viva in una pagina e scriva
scriva, come io non so fare.
Lo so, è curiosa la stagione delle rose
un tempo, di questi tempi le rose erano per madonne
si entrava nella casa dell'amore genuflessi
in cerca di un miracolo capace di sollevare dal petto la pena
anche, dal più ostinato dolore
tu, invece, da me non vuoi miracoli
e io non ricordo su quanti grani bisogna passare le dita
per quale mistero un petalo resiste
come me senza dolore
quando l'acqua si perde e
restano le spine.

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3° classificato



Ho sognato di appiccare un incendio

per ricostruire dal nulla la casa,

di scavare a mani nude nelle fondamenta
estirpare l'eccesso, preparare il terreno

e inghiottire radici come frutti.

Le fiamme parlano una lingua segreta
sussurrata come quella dei bambini

e non esiste oceano o tempesta

che possa svelare questo universo.

Ho sognato di appiccare un incendio

e calibrare la precisione delle esplosioni,

ma ero io l'incendio, e nulla poteva spegnermi
o farmi rientrare, per salvare la casa

le sue fondamenta e quel ventre.

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Segnalati


(a mio padre)

Non so più chiamarti e il tuo restare
è sempre più vicino al silenzio,
a questo crudele giudizio terreno.
Lungo il corridoio all’improvviso
la tosse prolunga la tua presenza
e noi continuiamo a sentirci vivi.
Il tempo ci mette alla prova,
da qualche parte bisogna ricominciare,
un calcolo sbagliato può unirci
o separarci dall’emisfero all’altro.
Sotto il cuscino il tuo respiro
è a portata d’orecchio,
verso le periferie del cielo il cuore
assume una distanza verticale
al battito stretto di pochi giorni,

senza neppure accorgerci.



Ci sono quattro cicale 
nella mano destra del vento
che agita l'aria tra le foglie
dei pioppi.
Una frescura impercettibile,
andata senza ritorno.
Tutto qui l'inquinamento acustico
del dissesto,
nell'ex zona industriale.
Capannoni senza più mestiere
che nemmeno in prestito riempiono il vuoto
delle loro pance molli.
Di così tanto demolito futuro
resta solo il silenzio
con cui fare i conti.





Verso la fine del secolo scorso
avevo raggiunto la sommità della rupe più alta
ah la musica
la miriade, ero stanco
mortalmente sfinito

ho lasciato a casa gli occhi dell'amore
e non riparerò mai più la tua carne
dal freddo bastardo dell'inverno
bianca carne aperta ed

ultimo dimentico di devastarti dentro
(tra le mucose gravide del calore dell'attrito)
e ghigni
e giochi sudati
ultimo riposerei sul petto d'una morbida compagna

e bello
bellissimo
di nuovo la città
mi cola dalle orecchie.


Premio speciale Miglior Poeta Friuli



Siamo vivi oggi, e dovremmo ricordarcelo
uno ad uno, avvicinarci al bavero del cappotto
sulla metro del mattino e sussurrare alleluia
sulla nuca assopita che scansa ogni attesa.

Siamo vivi oggi, non tardare sul bagnasciuga
di un dolore insabbiato, ricorda l’orma cruciale,
il canto frugale del lucherino, il fervore
degli amanti che si accarezzano i corpi
come il cieco riplasma nel buio
le sue vocali di camera d’aria.

Siamo vivi oggi, dovremmo bisbigliare
ai vecchi arenati nei palinsesti, alle ginnaste
raccolte nella spaccata, all’operaio che smonta
dal turno di notte, all’uomo che cerca
di non impazzire spicciolando ore
su ore con tagli di vino ordinario.

Siamo vivi oggi, in questo lampo fuggiasco
in questo mondo non del tutto sfregiato,
siamo così vivi che dobbiamo portare
il presente sulla riva assolata, perché
domani potremmo non trovare il coraggio
di calcare il sentiero verso un’altra cascata.

Siamo vivi oggi, te lo ripeto
a passo di ciglia, in quest’aria
smaltata di cielo in subbuglio,
siamo vivi, mia anima oscura,
sfascia dunque la tua copertura e porta   

l’ape ridente a ronzare sulla corolla.

Premio speciale Miglior Poeta Friuli Venezia Giulia



Forse non è neanche Gozo,
era il mare
il mio stare al mondo è così, chiedere i parametri
tracciane i contorni del quadro.
"Scusi, da che parte è il mare?"
e "Per la capitale, di qui?"

A volte qualcosa accade, e tutto cambia
non sai neanche bene cosa e perchè
"Ho voluto che fosse fatto bene
perchè lei è una brava persona"
A volte la vita ci prende a sberle
rompe gli specchietti per non farci uscire di strada.

Mosta, Rabat, sto bene
ora
con due macchie di caffè sul primo cambio di pantaloni
e le onde che s'infrangono sulla luna.

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Sezione B (ragazzi)



1° classificato

Sara Mascia

Dettagli

Dici che ho occhi grandi e castani
dici che ti piace guardarli
e da banale
divento importante
e poi arrossisco
inciampo
incespico

ogni volta che qualcosa di tuo
incontra qualcosa di mio
e tremano le ginocchia
cadono le spine dal cuore
- amabili ostacoli -
e si infrangono
cristalline barriere
quando tu mi tocchi
e tocchi me
quando tu mi ami
e ami
soltanto
dopotutto
totalmente
me.


2° classificato  SQUALIFICATA

(La segreteria del Premio PENSARE SCRIVERE AMARE in accordo con la giuria ha deciso, dopo attenta valutazione, di squalificare la poesia Cuor Tuo di Elisa Melchiorri giunta 2° nella sezione B (ragazzi) in quanto risulta essere parzialmente copiata: un'intera strofa da altra poesia di altro poeta.)

Elisa Melchiorri

CUOR TUO

Entra,
accomodati pure,
siediti, serviti,
fa’ come fossi in cuor tuo.
Sì, lo so,
c’è un po’ di confusione.
E non hai visto la testa,
lì c’è un casino…
ma la metterò a posto, giuro.

Intendo che per te lo farò,
ho trovato un complice,
sei da scoprire,
ma poi scopro anche me.
E la metterò a posto, giuro.

Entra,
accomodati pure,
non farti problemi.
Cuore e testa li metteremo a posto.
Insieme.



3° classificato



Guardami, non vedi com'ero felice?
Ero una ragazza spensierata, sorridente, bella.
E ora, osservami: cosa vedi? Chi vedi?
Non sono più lei.
Prima ero sempre circondata di amici. Beata.
Non avevo stretto ancora amicizia col dolore.
Non ero ancora così esperta.
Ero innocente.
Non conoscevo, ma nonostante tutto,
mi preferisco adesso.
Porto i segni della mia guerra sul corpo, 
graffi che hanno profanato
l'involucro e la sostanza.
Ma sento di far parte del mondo
a tutti gli affetti.
Non vivo più in una bolla di cristallo, 
dove le persone sono giuste,
dove il dolore esiste, ma non ti arriva
fino in fondo.
Ora è parte di me.
Lui scivola dentro e intacca le mie fragilità 
e se le porta via.
Come in un inseguimento: ti incalza e tu fuggi.
Si  vince, si perde.
Ma non si deve mai smettere di lottare, 
per trovare se stessi.
Può far male, distruggerti. Ma bisogna, comunque,
provarci. Sempre.  


Segnalati sezione B



Un bimbo incontrato per strada
si è avvicinato a me
tendendomi le mani
mi ha portato con sé.
Senza parlare mi ha confidato
i suoi sogni e desideri
ma anche amarezza e delusioni
che riempiono i suoi pensieri.
Da sempre prova tanta paura
quando si trova tra la gente
si sente solo ed incompreso
da chi è  cattivo e  indifferente.
Troppe  volte si è domandato
se fosse colpa del suo viso
che rende gli altri così incapaci
di regalare un sincero sorriso.
Gli ho risposto che le persone
spesso vedono il lato esteriore
pochi san  leggere quel che sta scritto
in fondo a un grande, umile cuore.
Non provano neppure a guardare
oltre la patina color oro
perché  immenso è il timore
verso chi è diverso da loro.
Ma i bimbi hanno il cuore pulito
non chiedono chi tu sia
ti invitano a giocare con loro
dividendo pane e fantasia.



  
Lunghi anni immortali
ho vissuto
e la sofferenza di chi vuole la luce
ho visto
e il lento sbiadirsi di ogni bagliore

Ah, quante lacrime sui petali
dei gigli
sono state scambiate
per dolce rugiada

e il Sole anche
nasconde ora il suo volto
alle nubi

e brilla la bianca Luna
sui pallidi volti notturni
che viaggiano luminosi
e tra tutti silenziosi
vanno
per mai più tornare.

  
Alessia Vicino


Sapore vivo

Sono l’amante di un secondo,
lo scrutatore di un attimo che fugge.
Guardo da lontano
la vita che mi scorre davanti
pennellando ogni piccolo particolare.
Ho disegnato i suoi occhi,
che fissavano i miei,
infondendomi una dolce melodia,
e le sue labbra
che chiedevano fiducia.
E ora potrei anche morire
assaporando il gusto di un momento
vissuto da eroe,
dopo aver salvato l’amore

di tutta la vita.

Premio speciale Miglior Poeta Under 19 Friuli Venezia Giulia

Teo Furlanetto


Parto e al mattino
vedo il destino.
Sabbie, dense memorie
sporche di scorie
stan sotto terra.

Mi alzo dal suolo,
son solo in volo.
Guardo nel cielo e
strappo quel velo,
urlo aldilà nel
cuor di un sileno.

Centrico pensiero
è quel di levitare
sopra il mondo nero,
oltre ciò che appare.

E nell’anima vibro


e dal peso mi libro.

1 commento:

  1. Se è vero che ci sei
    Se è vero che ci sei
    Non me lo dire
    Trasudo luna e sangue dall'attesa
    Mi intossico di ardore cento idee
    E non respiro
    Dovesse il mio fiato, casomai, svanirti

    Se è vero che ci sei
    Di nuovo e adesso
    Io non contengo più né ali né voce
    Riapro di leonina intransigenza
    Ogni speranza resa a silenzio ieri
    E canto e volo e rido e sbrano il nulla
    Che ora mi inchioda a questo alibi-vita

    Mi guardo di nascosto dentro il tempo
    E mi conosco ma non so chi sono
    Se è vero che ci sei
    Noi parleremo
    E dalla notte si aprirà un sorriso.

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